logo_top_new

URI

Unione dei Radiotaxi d'Italia

Sede legale: Via del Casale Lumbroso 167 - 00166 Roma

Codice Fiscale 97350680589

Contattaci

news.jpeg

info@unioneradiotaxi.it | + 39 06.66189097


facebook
whatsapp
logo_top_new

Fuoco amico. I tassisti mandano al diavolo Salvini e Urso: "Ci vuole Meloni"

2023-08-02 13:22

URI

Notizie dall'Italia, Sindacato, Roma, Emergenza taxi,

Fuoco amico. I tassisti mandano al diavolo Salvini e Urso: "Ci vuole Meloni"

"La licenza gemella non è un regalo ma un dispetto. E poi genera caos", dice Loreno Bittarelli, patron del 3570

Articolo di Huffington Post del 2 Agosto 2023

 

I tassisti lasciano a piedi il governo. Al Ministero delle Infrastrutture Adolfo Urso e Matteo Salvini presentano il piano taxi dell'esecutivo. Grandi ambizioni: coniugare efficienza e trasparenza nei confronti del cittadino con equità e rispetto delle regole del mercato per i tassisti.

Ma dopo un paio d'ore di confronto, il piano è rispedito al mittente. Se l'obiettivo è aumentare il numero di vetture circolanti, la soluzione non può essere la “licenza gemella”. E cioè la possibilità per i Comuni di rilasciare una licenza aggiuntiva ai titolari di licenza che ne facciano richiesta entro un termine predeterminato.

 

E' una follia”, dice con la consueta schiettezza Loreno Bittarelli, patron del 3570. E aggiunge: “Con la doppia licenza ci fai un dispetto, non ci fai regalo. A Roma si passerebbe da 7.800 a 15. 000taxi, non ci sarebbero neppure parcheggi, corsie preferenziali, colonnine per le auto elettriche. E poi che vantaggio viene al tassista? Devo acquistare una seconda vettura, c'è il bollo, l'assicurazione… ma ci devo mettere sopra un dipendente, che comunque ha un costo. Questi non hanno senso pratico delle cose… succede il caos, il patatrac”.

 

A parte il contenuto, il fondatore della più grande cooperativa di taxi è amareggiato per il metodo. “Senza neppure una vera interlocuzione. Quella di oggi era un'ammucchiata, un minuto per parlare e via. Facendo le passerelle non si risolvono i problemi”, dice sconfortato all'Huffington Post. Questa volta i tassisti con ‘la guida' a destra e quelli di sinistra marciano uniti. 

 

Il governo pensa di deregolamentare il settore e di pagare con una licenza in più lo sfascio di tutto”, dice Nicola Di Giacobbe di Unica Filt Cgil. Comune è la delusione di un comparto che, colori politici a parte, considerava l'esecutivo Meloni-Salvini un esecutivo amico.

E meno male che era amico? E i nemici come li trattano?”, scherza Di Giacobbe.

 

E Bittarelli: “Io li ho votati, non mi nascondo. E mi sono anche candidato. Ma sono esterrefatto. Ci aspettavamo di più, una conoscenza diversa, una sensibilità diversa...”.

 

Alla fine anche Salvini deve ammettere il mezzo tonfo. “Negare che ci siano aspetti da migliorare è inutile. L'intenzione è studiare insieme soluzioni”, dice alla fine in una nota. In particolare “sull'ipotizzato raddoppio della licenza – si arrende il ministro dei Trasporti - è evidentemente necessario un supplemento di riflessione”.

 

Servirà più di un supplemento di riflessione, a detta dei tassisti. Perchè a parte la licenza gemella, non è che sulle altre proposte siano rose e fiori. “Anche sulle licenze temporanee e stagionali non ci siamo - è sempre Bittarelli a parlare - sono già regolamentate dal decreto Bersani del 2006. Se finora non l'hanno fatto, un motivo ci sarà…”. E cioè costi troppo alti a fronte di una richiesta può scemare da un momento all'altro.

 

Spiragli si aprono per la semplificazione delle procedure sulle doppie guide, con la possibilità di usare la stessa macchina su più turni. Ed anche per quanto riguarda l'incentivo per l'acquisto delle vetture non inquinanti.

Delusi invece i tassisti sull'aumento delle tariffe. Non è il governo che decide, lo sanno, sono i comuni. Ma si aspettavano una qualche forma di flessibilità, concedendo attraverso le app la possibilità ai gestori delle piattaforme di modulare la domanda con oscillazioni del prezzo in un range predeterminato, ad esempio al massimo del 30 per cento. Tariffe più alte nei momenti di picco, più basse quando la domanda ristagna. Ma niente.

 

E' stato un incontro inconcludente. Il governo non fa proposte ma promesse”, taglia corto Di Giacobbe. Ora tocca all'incontro governo-comuni, quindi il governo proverà a scrivere i decreti attuativi.

Per Bittarelli dovrà passare la delusione personale. E' stato candidato con Fdi alle ultime politiche.

 

Oggi anche Palazzo Chigi ha annunciato una soluzione "a giorni". Proverà a interessare la Meloni? “Ha così tanto da fare. Dipende da lei, non da noi”.