Loreno Bittarelli, segretario dell'Unione Radiotaxi d'Italia e capo del 3570, la più grande cooperativa taxi d'Europa, come valuta le 1.500 nuove licenze annunciate dal Comune?
“Che sono numeri sparati a caso. Abbiamo mandato 16 PEC al Sindaco per chiedere di mettere in campo almeno 300 nuove licenze, subito. Adesso, 1.500 taxi, tutti insieme, non mi sembra ragionevole”.
Ci spiega perché?
"Perché in una città ingolfata, alla vigilia del Giubileo, con tutti i cantieri aperti, si immagina cosa vorrebbe dire immettere 1.500 nuovi taxi in giro? L'80 per cento in Centro, per altro. Quando facciamo le manifestazioni con 100 macchine blocchiamo tutto. Così tante auto in più è da incoscienti".
Quindi, visto il contesto, i taxi non devono aumentare?
“Si può aumentare il numero, con moderatezza. Noi non alziamo muri. Ma purché ci sia una politica che aiuti la circolazione dei mezzi: vediamo l'impatto con 300 nuove licenze, miglioriamo con nuove preferenziali e più telecamere. E soprattutto con più stalli, perché ci tocca fare sempre a ”scalciarella" con i vigili: a Piazza Venezia ci cacciano, a Largo Argentina pure, ovunque. Insomma, non creiamo più problemi di quelli che abbiamo già visto, che in questa città il trasporto pubblico non funziona più.
E le licenze stagionali di cui parla il Comune?
“Non funzioneranno mai. E' impossibile che un titolare di licenza ne prenda una nuova e poi compri una macchina elettrica per metterci dentro, di fatto, un dipendente. Ecco, in 12-24 mesi, come prevede il decreto Asset, è una roba che non sta in piedi: dopo due anni, un tassista che ci fa con l'auto nuova? Se la dà in faccia? Diverso è se un pacchetto di licenze viene assegnato ad una cooperativa come il 3570, che economicamente è più strutturata e che, in teoria, potrebbe dividere l'investimento di 100 macchine tra i 3.700 tassisti associati”.
Gualtieri ha chiesto al Governo norme che consentissero “di sapere dove sono i taxi”: il nodo è il controllo?
“No. E comunque un controllo del nostro GPS è inaccettabile: mica il Sindaco può metterci il braccialetto elettronico al piede… Il Comune può anche provare a controllarci, ma se noi non camminiamo, il problema rimane”.
In che senso?
“A Termini, dove c'è più domanda, i taxi spesso non riescono ad andare per gli ingorghi. Con i lavori appena cominciati, poi, sarà il panico. Il tema non è il GSP, ma snellire la viabilità. Ci sono zone in cui si sfiora il ridicolo: in Via del Tritone, ad esempio, servono 40 minuti per andare da Largo Chigi a Piazza Barberini, e spesso i taxi non si possono fermare sennò bloccano tutto il traffico. Poi però la colpa è sempre dei tassisti che non hanno voglia di lavorare…”.