Dopo la vile aggressione a due tassisti avvenuta a Napoli nella notte tra lunedì e martedì, Uber Italia e Radiotaxi Partenope annunciano che presenteranno un esposto alla Procura di Napoli per fare luce sulla vicenda ed evitare che situazioni simili possano accadere di nuovo. «Un vile atto di aggressione, codardo e nel buio. Non ci faremo intimidire e perseguiremo con ogni mezzo che la giustizia ci rende disponibile», annunciano le associazioni di categoria.
«La comunità dei tassisti è altra cosa e loro non ne fanno parte. E se il motivo di questa aggressione è legato al nostro accordo con Uber non saranno minacce ed aggressioni a fermare una collaborazione che sta portando lavoro ed opportunità ai tanti tassisti nelle città dove il servizio è attivo», hanno commentato Loreno Bittarelli, presidente di IT Taxi, e Massimiliano Pagano, di Radiotaxi Partenope.
Uber Italia, attraverso il general manager Lorenzo Pireddu, ha affermato: «Un atto violento che non trova giustificazioni. Collaboreremo attivamente con le autorità competenti e siamo fiduciosi sulle misure che queste ultime adotteranno. Useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per garantire il nostro supporto ai tassisti di Napoli e del resto d'Italia».
Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni della vicenda che si sono rivolti al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato sul suo social un video delle violenze, la notte tra il 17 ed il 18 aprile i due tassisti sarebbero stati aggrediti in via De Petris dai loro stessi colleghi ed il motivo sarebbe legato al fatto che i due lavorerebbero con la compagnia di radiotaxi partner di Uber. «Una violenza assurda ed ingiustificata che non si può assolutamente tollerare - dice il deputato verde noto per le sue battaglie per la legalità -. Gli aggressori vanno tutti identificati e denunciati. Le vittime sono state ricoverate in ospedale. Chi vuol far prevalere le proprie ragioni affidandosi alla violenza non può svolgere questa attività».