I numeri faranno storcere il naso a qualche critico, ma sono difficilmente contestabili. I dati emergono dall’ultima indagine "Mystery Client", che la Regione conduce dal 2013 per verificare il livello del servizio taxi e accertare se ci siano i presupposti per autorizzare l’adeguamento tariffario. Funziona così: gli addetti della società PoliS si fingono clienti e salgono a bordo delle auto bianche per coprire tragitti più o meno lunghi e che si snodano anche su tratte con prezzi prestabiliti (come quelli che hanno come destinazioni scali ferroviari o aeroportuali). L’indagine è stata condotta nel periodo compreso tra il 5 dicembre 2022 e il 2 gennaio 2023: in poco meno di un mese, gli ispettori hanno effettuato 200 corse, sottoponendole a una serie di parametri standard.
Ecco gli esiti , presentati mercoledì in una riunione della commissione consultiva a cui ha preso parte anche l’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente. Nel 99,5% dei casi, il conducente ha seguito il percorso corretto, con numeri in leggero aumento rispetto alla rilevazione di dodici mesi prima (+0,5%).
E passiamo a una delle questioni che vengono spesso utilizzate dai detrattori delle auto bianche: il POS per il pagamento elettronico. Stando a quanto risulta da "Mystery Client", il 98,8% delle vetture passate al setaccio lo aveva a bordo (-0,4% rispetto al 99,2% del 2022); e nel 97,9% dei casi (-0,4% rispetto al 2022) i tassisti hanno accettato il pagamento con bancomat o carta di credito.
Una piccola nota dolente è emersa dall’applicazione corretta delle tariffe, per percorsi normali e per tratte con tariffe predeterminate: se l’anno scorso entrambe le voci avevano fatto registrare il 100%, stavolta le percentuali si sono fermate rispettivamente al 99,6% e al 97,1%. Per quanto riguarda, infine, la conoscenza della lingua inglese, i conducenti hanno preso 8,2 su 10, confermando un trend in costante crescita partito con un desolante 4 nel 2013 e arrivato tra alti e bassi al 6,8 del 2019 e al 7,3 del 2022. Risultato finale: i conducenti hanno centrato tutti gli obiettivi.
Il complicato algoritmo che la Giunta lombarda ha adottato nel 2017 per calcolare gli adeguamenti tariffari ha rimandato un numero: 8,59. I prossimi incontri serviranno a definire l’entità degli aumenti: la Regione propone il 5% in più; i rappresentanti delle auto bianche rilanciano con il 6,23%, vale a dire il 5% di incremento Istat sommato all’1,23% a credito dallo scorso anno. "Dopo un anno di attacchi social e di accuse di evasione fiscale e mancato utilizzo del POS, siamo qui a commentare dati entusiasmanti", dichiara il presidente del TAM Claudio Severgnini.