Ora è più semplice rispondere alla domanda: "Quanto guadagna ogni giorno un tassista?", anche riguardo i pagamenti col POS.
Roberto Mantovani, su Twitter "RobertoRedSox", lavora con un taxi a Bologna e ha attirato l'attenzione su di sé dopo aver deciso di pubblicare dei resoconti giornalieri sulle entrate del suo taxi, "Bologna 5". I post presentano varie voci, tra cui anche gli incassi tramite pagamenti con carta. Uno degli obiettivi di RedSox è proprio mostrare ai colleghi tassisti "No POS" che la loro battaglia contro i pagamenti digitali è sbagliata.
Roberto Mantovani a partire dal 1° maggio pubblica ogni giorno gli incassi ottenuti con il suo taxi, anche grazie al POS. L'operazione trasparenza viene spiegata così dal tassista: “Lotto contro quel lembo marcio e fascista, egoista e NoPos, diffamatorio e razzista che mi circonda, che mi attacca e mi isola sempre di più”.
In seguito, Mantovani scrive che lascerà "solo la voce 'spesa del carburante' nella quotidianità", aggiungendo: "Quelli che mi danno del bugiardo lamentando mancanze di tasse, bollo, tagliandi, rate, meccanico, assicurazione ecc. sono solo tassisti poco pratici di Partita IVA o in malafede?".
Dopo la decisa presa di posizione a favore dei pagamenti elettronici, gli insulti e le minacce nei confronti del tassista bolognese, soprattutto da parte di chi si presenta come collega, sono numerosi. Mantovani ha ridato fiato alle resistenze di alcune categorie di commercianti che non vedono di buon occhio l'uso della carta tramite POS, a causa dell'elevato costo - a detta loro -, delle commissioni sui pagamenti.
Mantovani aveva anche fatto una serie di video per prendere in giro i colleghi che non accettano i pagamenti con carta in taxi: "Ci sono dei motivi, il POS è rotto, è scarico e non va la rete - diceva in un video su Twitter, facendo una parodia dei colleghi - I POS senza la carta non possono funzionare, non è colpa nostra, il filo non entra nel POS, è sempre scarico, io guido non sto mica qui a girare i fili".
Il tassista bolognese è anche attivo su altri temi: è in prima linea nelle battaglie contro la violenza alle donne, tanto da esporre il numero anti-violenza sul suo taxi.
Nel 2020, Roberto Mantovani ha ricevuto la medaglia al merito civico dall'allora sindaco di Bologna, Virginio Merola, per aver messo il suo taxi a disposizione durante il lockdown nel periodo CoVid.
Tra le altre cose, Mantovani ha promosso una raccolta fondi che ha fruttato più di 8.000 euro alla Casa delle Donne e fa anche parte della rete per il soccorso del 118, trasportando a bordo del taxi un defibrillatore.
"Siamo felici per il collega - dice Loreno Bittarelli, presidente dell'Unione Radiotaxi d'Italia e della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma -, ma l'aspetto va chiarito. I tassisti vengono considerati evasori e contro il pos: è una bufala. I nostri associati sono obbligati a ricevere qualsiasi strumento di pagamento digitale, non solo POS, anche i bitcoin. L'Agenzia delle Entrate, a seconda delle città, ha stabilito dei parametri su cui i tassisti pagano le tasse. A prescindere da come avviene il pagamento queste tasse vanno pagate. Riguardo la nostra organizzazione, l'utilizzo del POS viene incoraggiato e lo diamo anche in dotazione: semplifichiamo la vita a noi e ai clienti. In caso di segnalazioni, abbiamo un collegio di disciplina che appura eventuali irregolarità: alla prima sono 30 giorni di sospensione, alla seconda 90: alla terza irregolarità si viene sospesi dalla cooperativa", ha detto Bittarelli.