Articolo di RomaToday del 9 Agosto 2023
Alla fine la tanto attesa commissione è stata nominata: per cercare di arginare la crisi in cui sono precipitati i taxi a Roma (e non solo qui), il Campidoglio è ben consapevole che una delle prime cose cui mettere mano dovrebbero essere le tariffe, e per farlo ha deciso di nominare un apposito gruppo di lavoro che si occuperà appunto di trattare con le associazioni di categoria e capire così in che modo è possibile ritoccare prezzi congelati ormai da 12 anni.
A oggi la tariffa del servizio taxi è una tariffa tassametrica unica progressiva valida in tutto il territorio comunale, a base multipla in funzione del chilometraggio e del tempo di espletamento del singolo servizio, cui si aggiungono le tariffe predeterminate per i collegamenti da e per gli aeroporti. Come si traduce, nella pratica? Che alla quota fissa di partenza (3 euro nei feriali, 5 nei festivi, 7 in notturna), ai aggiungono 1,14 euro a chilometro fino a che il tassametro non arriva a 11 euro, poi la cifra cresce di 1,35 euro fino 13 euro e sale ancora a 1,66 euro nelle corse più lunghe fino a fine corsa. Sul fronte delle tariffe predeterminate, invece, per arrivare all’interno delle Mura Aureliane da Fiumicino bisogna pagare 50 euro.
La richiesta di gran parte della categoria è quindi quella di rimettere mano al tariffario, ribadita a gran voce in questa estate torrida in cui i taxi sono diventati, nella Capitale, introvabili, con code lunghissime davanti a snodi fondamentali come stazioni, aeroporti e aree turistiche e centinai di persone, tra romani e turisti, in attesa sotto il sole o di notte. Il Comune aveva annunciato l'intenzione di rivedere le tariffe, e che per farlo avrebbe istituto un'apposita commissione entro la fine di luglio. La delibera, pur arrivata con una settimana di ritardo, è un primo passo per cercare di dirimere una questione annosa, finita sul tavolo di numerosi amministratori e mai del tutto risolta.
"Con l’approvazione della delibera - ha detto l'assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè - compiamo un primo importante passo nell’iter che porterà alla rimodulazione del sistema tariffario dei Taxi. Un provvedimento che può produrre anche un aumento dell’offerta e che è tanto più necessario, dopo ben 12 anni, per migliorare il servizio a beneficio di cittadini e operatori, in considerazione dell’introduzione e dell’evoluzione delle moderne applicazioni e tecnologie digitali”.
Il Comune aveva già provato ad arginare la crisi invitando i tassisti a iscriversi alle seconde guide, uno stratagemma che consente a due autisti di utilizzare la stessa auto su turni diversi e che non ha però fatto presa sulla categoria. Poche le richieste di iscrizione, sempre di più le voci che chiedono una revisione integrale del sistema taxi, dalle tariffe alle modalità di prenotazione.
Sulla categoria, però, a oggi pende l’indagine dell’Antitrust, che ha aperto un’inchiesta a Roma, Milano e Napoli per fare luce sull’intero sistema di gestione delle auto bianche, cercando di capire quanto l’annosa questione licenze impatti sul servizio, chiedendo informazioni sul numero di vetture in servizio per turno, sul numero di corse effettuate per vettura, sulle assenze, sul tempo di attesa, sulle richieste inevase, e anche sui dati inviati alle amministrazioni comunali o da queste richiesti per adempiere gli obblighi di verifica della qualità del servizio reso.
Allo stesso modo, l’ente è deciso a capire il ruolo giocato dalle cooperative e delle società di radiotaxi nel garantire corrette modalità di erogazione del servizio. Per farlo, si indaga sulle modalità con cui le cooperative stesse verifichino il modo in cui viene erogato il servizio taxi da parte dei tassisti aderenti, sulle indicazioni previste nei rispettivi statuti con riferimento all’uso del tassametro, alla corretta funzionalità dei POS e all’accettazione dei pagamenti elettronici, al rispetto dei turni, all’attività di monitoraggio e agli interventi di verifica svolti dalle cooperative stesse.