logo_top_new

URI

Unione dei Radiotaxi d'Italia

Sede legale: Via del Casale Lumbroso 167 - 00166 Roma

Codice Fiscale 97350680589

Contattaci

news.jpeg

info@unioneradiotaxi.it | + 39 06.66189097


facebook
whatsapp
logo_top_new

Corsa contro il tempo per i fondi del Piano. Il settore taxi teme di restare al margine. Continua il confronto

2025-06-14 08:48

URI

Notizie dall'Italia, Contributi per taxi, Interviste,

Corsa contro il tempo per i fondi del Piano. Il settore taxi teme di restare al margine. Continua il confronto tra il comparto e il governo

Sul piatto la riconversione green della flotta di veicoli.URI: "Chiediamo di riconoscere il ruolo strategico del nostro settore nella mobilità del futuro"

Nella grande partita della mobilità sostenibile, si decide in questi mesi il futuro di centinaia di milioni di euro destinati alla transizione ecologica del trasporto pubblico. Un’occasione anche per un segmento che incide molto sulle emissioni.

 

Parliamo dei taxi, che però temono di rimanere esclusi dalla rivoluzione verde. Sul piatto ci sono circa 600 milioni di euro del Pnrr, ma la loro ripartizione si preannuncia complessa, con il pericolo concreto che al mondo delle auto bianche restino solo le briciole.

 

A lanciare l’allarme è Loreno Bittarelli, presidente di URI – Unione Radiotaxi d’Italia e del consorzio itTaxi, leader del settore con oltre 12mila veicoli e circa 345mila corse gestite ogni mese tramite app nelle principali città italiane: «Destinare una quota significativa di questi fondi agli ecobonus specifici per il settore taxi non rappresenta una mera richiesta di parte, ma una scelta strategica di lungo respiro».

I dati, d’altronde, parlano chiaro: in Italia, un numero ancora troppo elevato di vetture adibite al trasporto passeggeri in circolazione è costituito da veicoli datati, con motori a combustione inquinanti, e la transizione verso l’elettrico procede a rilento anche per i taxi, ostacolata dagli elevati costi iniziali per l’acquisto di automobili a zero emissioni e dalla carenza cronica di infrastrutture adeguate.

 

La richiesta di Bittarelli, tra l’altro, assume una rilevanza ancora maggiore alla luce della precedente scelta del governo di eliminare completamente, a partire dal 2025, gli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici.

 

Quale, dunque, la proposta concreta? Un pacchetto di incentivi mirati che comprenda contributi all’acquisto di veicoli elettrici dedicati al servizio taxi; agevolazioni per l’installazione di colonnine di ricarica; nonché un credito di imposta da destinare all’alimentazione delle auto elettriche, sulla scorta di quanto già previsto per le auto a benzina e diesel.

 

Altro tema dirimente, i sostegni mirati per il trasporto di passeggeri con disabilità: per Bittarelli, ad esempio, si potrebbe pensare all’abbattimento dell’IVA al 4% per l’acquisto e la manutenzione di veicoli adibiti al servizio taxi e NCC predisposti al trasporto disabili. Una misura semplice ma efficace per rendere il trasporto pubblico locale non solo sostenibile, ma anche veramente inclusivo. Il governo, in sintesi, è davanti a una scelta non facile. Da un lato, c’è la necessità di distribuire i fondi tra i diversi settori della mobilità, ciascuno con le proprie priorità e urgenze. Dall’altro, l’opportunità di dare una svolta concreta a un servizio essenziale come quello dei taxi, con ricadute positive sul decongestionamento del traffico e sul miglioramento della viabilità, dell’inclusione sociale e della transizione ecologica.

 

«Non chiediamo l’impossibile, ma che venga riconosciuto il ruolo strategico del nostro comparto nella mobilità del futuro», afferma Bittarelli.

Insomma, la partita è aperta. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se il taxi italiano potrà davvero diventare un modello di sostenibilità, o se rimarrà ancorato al passato, fatto di tecnologie superate e opportunità mancate.