Per parlare delle problematiche del mondo Taxi di Roma, in data di ieri URI è stata invitata a partecipare ad un’intervista televisiva a Radio Roma TV.
Le modifiche che sono state deliberate pochi giorni fa al nuovo regolamento capitolino non sono ancora note, ma abbiamo denunciato che la categoria non viene coinvolta dall’Amministrazione in nessuna sede. Prova ne è il mancato riscontro alle numerose lettere che inviamo sistematicamente a Roma Capitale, nell’intento di segnalare tutte le criticità che riscontriamo, nell’ottica della massima collaborazione e del miglioramento continuo del servizio che eroghiamo, sia nei confronti dell’utenza che dei colleghi.
Tale mancanza ci dimostra sempre più che questa Amministrazione non ha a cuore questo servizio e non ha alcuna intenzione di risolvere le difficoltà che gli operatori trovano ogni giorno, lasciando così deperire l’offerta e scaricando polemiche e beffe sui tassisti.
Abbiamo parlato degli argomenti che ci stanno più a cuore:
- i turni: Roma Capitale definisce da due anni a questa parte programmi di turnazione sempre più mediocri ed imperfetti, che mettono in risalto l’errata distribuzione delle vetture nelle diverse fasce orarie, causando, in alcuni momenti della giornata e nel week-end, gravi carenze di servizio denunciate persino da alcuni organi di stampa;
- la viabilità durante i grandi eventi: la nostra categoria non è mai coinvolta quando si tratta di dover definire piani di mobilità per le grandi occasioni cittadine;
- lo stazionamento taxi nei principali punti nodali della città: sopra ogni cosa, le stazioni ferroviarie e la zona del Colosseo.
- la modifica del posizionamento del segnale con la dicitura TAXI sul tetto dell’autovettura, che tanti problemi sta generando ai nostri tassisti;
- l’organico della Polizia Locale: occorre aumentare quello del gruppo che effettua i controlli sul nostro servizio se si vuole combattere contro l’abusivismo e la sciatteria;
- i controlli nella zona della movida romana: occorre migliorarli per consentirci di lavorare con maggior serenità e di garantire un aumentato livello di sicurezza personale.
Abbiamo anche parlato della nostra proposta di incrementare l’efficienza del servizio proponendo la funzione di preventivazione delle corse taxi con un meccanismo algoritmico definito da Roma Capitale. Tutto questo per agevolare il cliente nella comprensione di quanto spenderà, con trasparenza e secondo i dettami e le indicazioni delle due Autorità nazionali che monitorano il nostro lavoro: l’AGCM e l’ART.
A proposito delle tariffe, spiegando durante l’intervista che l’attuale meccanismo tariffario è oramai obsoleto e non risponde più neppure alle esigenze dei cittadini, che chiedono servizi sempre più puntuali, preventivabili e certi nel prezzo finale, e definibili su piattaforme tecnologiche, abbiamo informato che due settimane fa abbiamo inoltrato all’Amministrazione capitolina una nostra proposta di piano tariffario, corredata da dati ed analisi del nostro ufficio studi.
Ad oggi le risposte alle nostre proposte ed ai nostri solleciti da parte di Roma Capitale sono pari a zero: le nostre raccomandazioni e richieste di aiuto sono rimaste lettera morta, sia per via epistolare che in Commissione Consultiva.
L’Amministrazione rimane nel silenzio più assoluto e sul tavolo però rimangono un mucchio di questioni aperte. Quando si arriverà a decisioni sulla nostra categoria? Quando il Comune deciderà di mettere mano seria alla mobilità cittadina per migliorare il nostro servizio ed aiutarci a renderlo sempre più fruibile e diffuso?
Ci piacerebbe assai essere smentiti e sentirci raccontare che tanti progetti si stanno realizzando (turni Colosseo, nuove tariffe, colonnine di ricarica, modifiche al Regolamento, corsie preferenziali, ecc.), ma sappiamo che l’attuale governo della città soffre di immobilismo o, forse, della mancanza di progettualità sul nostro settore.
Noi siamo dell’idea che far emergere l’inerzia di Roma Capitale nei nostri confronti è l’unico modo per mettere in funzione il sistema di protezione per il nostro lavoro, per la nostra categoria e per la nostra clientela. Un sistema che scatta però solo se la politica prende pubblicamente e rapidamente posizione, se scatta un sistema di aiuti e di collaborazione serio a livello istituzionale. E invece? Invece si registra l’inerzia, anche su piccoli e semplici accorgimenti, di una politica cittadina che non ci aiuta e non aiuta questa città e la sua mobilità.