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Roma - URI invia nuovamente a Roma Capitale la propria proposta per il nuovo sistema tariffario taxi

2023-10-23 11:42

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Notizie dall'Italia, Normativa, Tariffe, Roma, Emergenza taxi,

Roma - URI invia nuovamente a Roma Capitale la propria proposta per il nuovo sistema tariffario taxi

Lettera di URI a Roma Capitale sul nuovo sistema tariffario. Ribadita l'urgenza e l'immediatezza di una soluzione per compensare l'aumento dei costi di gestion

In data odierna URI - Unione dei RadioTaxi d'Italia ha protocollato a Roma Capitale una lettera con la propria ipotesi di nuovo sistema tariffario, dopo l'invio dell'analisi condotta dal nostro Ufficio Studi del 9 Maggio u.s..

 

Questo nuovo invio avviene a valle della recente nomina della Commissione di esperti che dovrà redigere l’istruttoria tecnica per la determinazione del nuovo sistema tariffario del servizio taxi.

L’aggiornamento del sistema tariffario è sempre più implellente, visto che l’impianto in vigore non è più rispondente all’attuale configurazione del sistema complessivo del TPnL Taxi.

Sono almeno due anni che URI – Unione dei RadioTaxi d’Italia richiede costantemente ed insistentemente un aumento istantaneo delle tariffe, perché già dall’immediato periodo post-CoViD si è generata una situazione, che persiste anche oggi, di più ridotta offerta rispetto alla situazione pre-CoViD determinata anche – ma non solo - dal sistema tariffario vigente, non più in grado di effettuare, come invece dovrebbe, un condizionamento importante della domanda di mobilità.

Con la lettera, dunque, si ribadisce che l’immediatezza dell’applicazione di una nuova soluzione, anche temporanea, deve essere conditio sine qua non per la risoluzione dell’emergenza taxi, che – a parere nostro – è fortemente influenzata da tariffe non all’altezza delle nuove condizioni di traffico, della situazione della viabilità cittadina e della crescita della domanda di mobilità.

Le nostre proposte sono, in ordine di priorità, le seguenti:

1. estendere su Roma l’attuale sistema applicato al servizio taxi del bacino di traffico del sistema aeroportuale lombardo,

I meccanismi tariffari, ad eccezione di qualche supplemento, sono sovrapponibili a quelli tutt’ora in vigore nella città di Roma, con l’unica differenza negli importi, che per Roma non sono assolutamente più congrui ed appropriati.

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D’altronde, partiamo dall’assunto che se è vero che a Milano i costi della vita sono diversi da Roma, è altrettanto vero che i costi sostenuti da un tassista di Roma o di Milano sono i medesimi: l’acquisto dell’auto, i tagliandi, il carburante, il bollo, l’assicurazione, le imposte, i bollettini INPS e INAIL, ecc.: non cambia nulla.

 

Peraltro l’impianto tariffario milanese, che presenta una formulazione tecnica neppure recentissima, ma che viene puntualmente e regolarmente adeguata ogni anno, a livello di importi compensa in parte l’aumento dei costi di gestione, valorizzando il lavoro del tassista e consentendo una retribuzione oraria a nostro avviso corretta.

 

E ciò nonostante a livello urbanistico la comparabilità delle due realtà territoriali sia a sfavore della città di Roma; infatti:

- l’estensione territoriale del comune di Roma è sette volte più grande di quella di Milano;

- la popolazione residente nel comune di Roma è il doppio di quella del comune di Milano;

- il bacino territoriale dei taxi di Roma è quello del comune (1.250 kmq con 2.750.000 abitanti), mentre i taxi di Milano possono operare in tutto il bacino aeroportuale lombardo, che comprende 46 comuni (tra cui Milano, Bergamo e Varese), un’estensione territoriale di circa 900 kmq, quasi 2.600.000 abitanti e include gli aeroporti di Linate e quelli di Malpensa (VA) e Orio al Serio (BG) che, dopo quello di Fiumicino rappresentano il secondo e il terzo aeroporto d’Italia per traffico di passeggeri.

 

2. Se questa nostra prima proposta dovesse richiedere un tempo troppo ampio per la discussione e la sua attuazione, chiediamo che, nelle more dell’adeguamento tariffario, venga immediatamente istituito un supplemento un forfait di 5 euro a corsa da aggiungere alla tariffa ordinaria con cartellino autorizzato da Roma Capitale da appendere sui poggiatesta e sul cruscotto dei taxi, come è avvenuto più volte in passato.

 

3. Per quanto riguarda invece la nostra proposta tecnica tiene davvero conto anche del criterio dell’orientamento al costo di produzione del servizio (comprendente sia i costi operativi che quelli di capitale, come, a titolo esemplificativo, i costi del carburante, di manutenzione veicolo, di assicurazione, di ammortamento del costo del veicolo), basandosi sul parametro della “Velocità commerciale Vcomm”, come da tabella che segue.

 

Rispetto alle tre tariffe chilometriche oggi in vigore, si propone in alternativa l’ipotesi di tariffe legate alla velocità commerciale: tariffa a tempo al di sotto dei 20 km/h, tariffe 1, 2 e 3 al variare degli intervalli di velocità commerciale.

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In pratica, un importo chilometrico che diminuisce man mano che, in ambito urbano si allunga il tragitto ed aumenta la velocità di crociera, quasi a voler definire una tariffa “democratica”, che tenga conto del minor traffico nelle zone di periferia. Tale decremento consentirà così anche una maggior richiesta di taxi al di fuori delle Mura Aureliane, dove si devono anche portare le nostre autovetture per migliorare la presenza dei servizi ed incrementare le opportunità di spostamento per i cittadini.

 

Altri concetti fondamentali sono la necessità di prevedere tariffe minime, differenziate per corse standard e per corse per gli aeroporti, di ristabilire il confine delle Mura Aureliane ai reali confini storici, evitando così problematiche di identificazione dei limiti territoriali e qualsiasi criticità con la clientela in fase di definizione del prezzo, e di aggiornare le tariffe predefinite, i cui valori non rispecchiano più la corretta compensazione ai costi sostenuti.

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Richiediamo che la Commissione di esperti si attivi immediatamente per la realizzazione del progetto tariffario: i tempi amministrativi per giungere al nuovo sistema non sono brevi, perché prevedono, oltre a quelli procedurali del Comune, anche quelli dell’ART, che deve obbligatoriamente emettere il proprio parere prima dell’attivazione delle nuove tariffe. Tempi complessivi che potrebbero anche superare i 12-18 mesi e che la categoria dei tassisti non può attendere.

 

Scarica qui la lettera indirizzata a Roma Capitale.