Intervista pubblicata su Il Giornale del 9 Agosto 2023
Onorevole Tullio Ferrante, sottosegretario a Infrastrutture e Trasporti, il governo ha battuto un primo colpo sul fronte dell'emergenza taxi. È soddisfatto delle misure che l'esecutivo sta mettendo in campo?
Tutto è perfettibile ma mi ritengo soddisfatto di questo primo intervento. Con il recente decreto approvato in Consiglio dei Ministri, gli enti locali provvederanno a un aumento del 20% delle licenze e a bandire concorsi per l'emissione di licenze temporanee di 12 mesi in occasione di eventi eccezionali e prorogabili per altri 12 mesi. Così semplifichiamo la pratica della doppia guida e incentiviamo l'acquisto di auto non inquinanti. Non era più ammissibile assistere a file interminabili di pendolari e turisti fuori alle stazioni e agli aeroporti. Ciò con grave nocumento per l'utente e per la credibilità dell'Italia all'estero. Ora naturalmente lavoreremo a una riforma organica del settore, che comprenda anche l'importante comparto degli NCC, iniziando dall'emissione dei decreti attuativi della grande incompiuta, la Legge 12/2019.
Il centrodestra ha sempre intrattenuto buoni rapporti con i tassisti. È possibile arrivare a un punto di equilibrio tra la tutela del valore delle licenze e l'interesse pubblico?
Il governo non affronta il tema della riforme sulla base delle simpatie o vicinanze a singole categorie. E parimenti non si fa condizionare dalle minacce avventate di ricorso alla piazza. Ciò che ci muove è l'esigenza di migliorare le condizioni di mobilità dei cittadini. Il punto di equilibrio lo si trova ampliando, efficientando e migliorando l'offerta trasportistica. Taxi, Ncc, trasporto pubblico locale sono tutti tasselli di un mosaico che deve soddisfare il sacrosanto diritto alla mobilità dell'utente.